La Chiamata
ALBERTO
Gesù mi ha chiamato alla Sua maniera, cioè senza riserve. (…) E’ bello quando ti accorgi di dover cambiare pagina su tante cose: soprattutto in casa, a scuola, con gli amici non sei tu Alberto ma è Gesù; cioè o doni del divino oppure è meglio che lasci tutto.
Forse la cosa più bella che Gesù mi ha donato è soprattutto la certezza che non sarò più solo (…) Mi ha detto che tutta questa è una vita da vivere insieme con Gesù in mezzo che abbatte ogni difficoltà; mi ha detto che quando mi sentirò solo, avrò sbagliato, tradito mille volte il mio sì, c’è LUI nel fallimento, nel dolore, nell’abbandono, nel distacco, nel peccato, nella crisi. Sono entrato nel Suo cuore e insieme facciamo la stessa strada. E’ una cosa meravigliosa.
[da una lettera ad Antonio Topi, aprile ’78]
CARLO
…l’Amore di Gesù! E’ una cosa immensa, ci sembra di scoppiare, ci sembra di aver dentro di noi l’ “infinito”; è Gesù che grida –“Io sono risorto!”- Ed è anche il senso di Gesù in mezzo. Allora pian piano capisci che tutto fa parte di una “meravigliosa avventura”, perché adesso Gesù è tuo amico, un amico che non ti tradisce mai; ti si apre la mente e riesci a vedere tutto con occhi diversi perché filtrati dall’amore; e tutto l’universo sembra cantare insieme a noi una lode a Dio.(…) Io credo che quel senso di gioia è la chiamata di Gesù su di te anche perché (e lo dice il Vangelo)-“Sono io che ho chiamato voi”-. Noi dobbiamo dire di sì; un sì che si ripete nelle gioie e nei dolori in ogni attimo della nostra vita.
[da una lettera a Ferdinando Realmuto, 1978]